Il tempo è tiranno: i giorni passano senza che te ne accorgi, le settimane volano, i mesi trascorrono inosservati e gli anni non ne parliamo, se ne vanno e ti ritrovi un giorno a chiederti perché non hai fatto tutto ciò che desideravi fare, tutto ciò che ti avrebbe reso felice.
Ad un certo punto potresti correre il rischio di accorgerti che non c’è più tempo per fare tutto ciò che avresti voluto, i sogni della giovinezza, il perdono non dato, i rancori sprecati, le gioie non godute, il dolore non manifestato, una parola non detta, un abbraccio non dato, una carezza non ricevuta, un bacio schivato e allora come facciamo per evitare tutto questo? Non si può vivere di rimpianti e per questo seguiamo l’onda incalzante del tempo che scorre inesorabile cercando di non farci sfuggire nessuna opportunità e soffermandoci a riflettere ogni volta che accade qualcosa di nuovo perché niente succede per caso: tutto capita per qualcosa.
John Keating
“Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.” [Tratto da “Walden, vita nei boschi” di Henry David Thoreau] (dal film L’attimo fuggente, 1989)
Il tempo che fugge è come il carpe diem per cui non bisogna mai dimenticare di cogliere l’attimo poiché il tempo non è infinito e per questo non bisogna correre il pericolo di sciuparlo, non possiamo rimandare a domani ciò che possiamo fare oggi perché è vero, quel che passa è perduto. Non hanno importanza l’età e gli impegni giornalieri poiché quel che conta è utilizzare bene il tempo che si ha a disposizione senza sprecare nemmeno un secondo di quel tempo che ci è stato donato, per coltivare i nostri interessi, realizzare i nostri sogni, per sentirsi bene con sé stessi e con gli altri, ma soprattutto per amare.
John Keating
Così come Virgilio nelle Georgiche scriveva Sed fugit interea fugit irreparabile tempus (ma intanto fugge irreparabilmente fugge il tempo) anche Seneca nel De brevitate vitae ha provato ad esorcizzare l’inquietudine del trascorrere incessante del tempo insieme a molti altri scrittori, poeti e filosofi che hanno trattato questo tema così astratto e soggettivo.
Noi sappiamo benissimo che la nostra vita è un’incognita, ogni giorno facciamo delle scelte, ogni giorno prendiamo delle strade e, per giuste o sbagliate che siano non importa, perché non possiamo saperlo a priori, forse seguiamo l’istinto, oppure le nostre sensazioni, oppure le nostre pulsioni, oppure la nostra razionalità, la nostra morale; sta di fatto che in quel breve lasso di tempo in cui ci troviamo davanti a due possibilità noi scegliamo.
Ricordiamoci sempre che siamo tutti in egual modo impreparati, nella vita facciamo diversi tentativi perché non conosciamo il nostro futuro, nessuno può dirci qual è la strada giusta da percorrere e pertanto a volte ci sembrerà di perdere del tempo prezioso, ci arrabbiamo con noi stessi per non aver preso una strada piuttosto che un’altra, per non aver fatto o detto qualcosa in passato, ma non ha nessuna importanza, perché nemmeno la guida più esperta avrebbe potuto esserci d’aiuto. Noi non perdiamo mai tempo, il tempo non viene mai sprecato perché tutto ci serve per portare avanti il nostro progetto di vita, sbagliamo, cadiamo e ci rialziamo sempre perché abbiamo poteri naturali ma anche soprannaturali.
Molte volte non vogliamo cogliere determinati segnali che la vita ci offre e chiudiamo gli occhi, ci tappiamo le orecchie perché pensiamo che non sia la soluzione migliore per la vita che stiamo vivendo in quel momento, con il risultato di complicare la nostra routine e di infilarci in situazioni sbagliate per il semplice gusto di dire no. Dire sì invece è trovare la via che ci porta alla verità, al senso della propria vita al soddisfacimento delle proprie aspirazioni. La vita è una conquista e una scoperta continua di ciò che già ci è dato, ciò che abbiamo già sotto i nostri occhi e che dobbiamo solo saper leggere e interpretare. Il tempo trascorso in qualunque modo non è mai perso perché ha sempre un suo valore che ci serve per capire determinate cose e quindi non è mai sprecato, ad alcuni potrà servire un tempo maggiore ad altri un tempo minore, proprio perché siamo tutti diversi perfetti e imperfetti al tempo stesso e in egual modo.
Ogni essere umano ha i suoi tempi ed è importante che li rispetti, apprendere dai propri errori ci rende perfetti e ognuno ci mette il tempo che gli serve per elaborare, capire e rialzarsi. L’unico tempo perso è quello della pigrizia, quello dell’inerzia, quello del senso di colpa che ci fa ammalare e ci porta a un senso di totale disperazione e ci svilisce.
Per non sprecare il nostro tempo dobbiamo allontanarci dalle cose effimere perché ciò che conta e ci eleva spiritualmente è l’essenziale.
Il senso della nostra vita è amare e il tempo che ci avvicina alla verità non è mai sprecato e la natura umana prima di arrivarci prende strade lunghe tortuose e mai brevi e semplici.
Shakespeare nell’Otello scrive “Piacere e attività fanno sembrar le ore brevi”, significa che non ci accorgiamo del tempo nei momenti di felicità e spensieratezza. Il tempo ci appare breve o lungo a seconda che rivolgiamo il nostro sguardo interiore verso l’alto, la luce, l’amore; oppure verso il basso, il buio, il dolore e la disperazione.
E voi cosa ne pensate del tempo?