Oggi è solstizio d’estate, inizia una delle stagioni più belle, più luminose, più calde e più emozionanti di tutto l’anno!
O come mi è cara l’estate che esprime il suo amore in ogni cosa che ci circonda: nei fiori colorati, nel profumo dei filari di lavanda, nei girasoli che guardano e seguono attenti il sole, nelle coccinelle che si adagiano sui nostri colletti bianchi, nel calore lucente del sole che scalda le nostre membra e i nostri cuori.
O come mi è cara questa estate sempre breve ma intensa, capace di risvegliare gli animi, di aprire i cuori e le menti, di rispondere ai nostri dubbi laceranti.
Così nella poesia “Portami il girasole” di E. Montale l’estate ci offre “il girasole impazzito di luce” per cui il poeta rivolgendosi a questo fiore magnifico chiede una sorta di illuminazione superiore che non ha niente a che vedere con le ricchezze materiali, anzi chiede di distaccarsi dall’effimero per innalzarsi verso il cielo, verso il sublime. Il girasole diviene il simbolo della luminosità, una vera poesia di luce che porta alla pazzia poiché esce dall’abituale razionalità della materia per tendere all’illuminazione nell’essenza della visione, nell’atto del “vedere”.
Il girasole impazzisce di luce per il sole, il suo amore antico che segue dall’alba fino al tramonto così come dice la parola stessa, anche gli animali si risvegliano e si accoppiano, le persone sono più socievoli si scambiano baci e abbracci sotto il sole, si ricongiungono con la natura ammirando il verde rigoglioso delle montagne, assaporando la salsedine del mare e respirando il grano maturo nelle campagne.
Così si fa l’amore dove capita, all’alba con le finestre aperte, su un prato in pieno pomeriggio, al tramonto in riva al mare e di notte quando la luce della luna entra nella stanza e ci ricorda che siamo un tutt’uno, abbracciati alla persona che desideriamo o che siamo maledettamente nel posto sbagliato accanto a chi non riconosciamo più.
Quanti pensieri e quante emozioni che risveglia l’estate, quanti amori iniziano e quanti amori finiscono perché d’altronde la vita è una ruota che gira e non sai mai cosa aspettarti, una cosa però è sicura ed è ciò che ho imparato in questi anni: ciò che scegli con la mente non va sempre di pari passo con il cuore, a volte il cuore si scontra con la mente e noi non possiamo fare altro che accettarlo. Il cuore e la nostra pancia con le nostre emozioni ci guidano e noi non riusciamo sempre a contrastarle perché “è giusto così” perché “non va bene così” no, noi dobbiamo saper ascoltare ciò che ci viene dall’anima perché, alla fine, il risultato sarà sicuramente molto più gratificante di ciò che può imporci la nostra mente, spesso ingabbiata dai nostri scheletri culturali.
A tal proposito voglio riportarvi qui sotto una poesia che Alda Merini dedica a Vasco:
Io ero una donna orologio, Vasco.
Ero come Emanuel Kant
Su di me si regolavano tutti:
baciavo a un’ora prestabilita.
Facevo l’amore per puro dovere,
poi un giorno sorsi.
Mi ergevo con i suoi baci
E divenni una baciodipendente.
Quell’uomo non lo vidi più, Vasco.
L’unico mio desiderio
È di avere una vasca rossa piena di sangue
per lavarmi da quel ricordo.
E’ incredibile come un bacio
Possa cambiare una vita.
Nessuno riuscì più a baciarmi
come quell’uomo,
nessuno mi prese più tra le braccia
come lui.
E ora che sono sola,
ora che il portatore di un bacio
è diventato il portatore di un demonio,
ora che lui è morto
nessuno mi difende più
da questi sgherri.
(Alda Merini)
Così a volte succede che ci si rincorre senza toccarsi perché ci si incontra nel momento sbagliato e nel posto sbagliato:
E sogni circostanze che non puoi vivere come vorresti:
E voi cosa ne pensate? In quali di queste situazioni vi trovate attualmente?