AMORE CARNALE e AMORE SPIRITUALE

PABLO NERUDA, Cento sonetti d’amore (Firenze, Passigli 1996).

Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.

T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

No te amo como si fueras rosa de sal, topacio
o flecha de claveles que propagan el fuego:
te amo como se aman ciertas cosas oscuras,
secretamente, entre la sombra y el alma.

Te amo como la planta que no florece y lleva
dentro de sí, escondida, la luz de aquellas flores,
y gracias a tu amor vive oscuro en mi cuerpo
el apretado aroma que ascendió de la tierra.

Te amo sin saber cómo, ni cuándo, ni de dónde,
te amo directamente sin problemas ni orgullo:
así te amo porque no sé amar de otra manera,

sino así de este modo en que no soy ni eres,
tan cerca que tu mano sobre mi pecho es mía,
tan cerca que se cierran tus ojos con mi sueño.

Non esiste amore più bello che l’amore segreto, nascosto e silenzioso vissuto nell’anima del poeta in maniera intima e unica. Amare direttamente senza ostacoli, senza problemi né orgoglio, senza sapere quando, senza sapere dove, poiché l’amore arriva all’improvviso senza avvertirti e non può sapere se tu sia pronto o meno, arriva e basta. Non riesci a domarlo con il solo intelletto o con la sola razionalità poiché chiede il nostro abbandono per essere vissuto fino in fondo. Come scrive Neruda negli ultimi versi: è solo quando ti rendi conto che la sua mano sul tuo petto è la tua e che i suoi occhi si chiudono col tuo sonno, allora sì riesci a comprendere fino in fondo cosa significhi amare.

L’amore come centro propulsore delle nostre emozioni, delle nostre passioni ci conduce verso mondi infiniti e a pensare che è così raro, così unico, così prezioso e speciale…per quelli che si tengono per mano e sentono trascorrere la propria vita nell’altro senza pronunciare nemmeno una parola; per quelli che si abbracciano e si plasmano in un tutt’uno; per quelli che si baciano e sentono i fuochi d’artificio tra le labbra e il cuore; per quelli che basta pensarsi per entrare in contatto; per quelli che nonostante la lontananza e le strade diverse si ameranno per sempre.

Esistono diversi tipi di amori, ci sono quelli stabili che ci fanno sentire sicuri e protetti, quelli che hanno un porto sicuro e un focolare da alimentare giorno dopo giorno, quelli con cui desideri creare una famiglia e progettare il tuo futuro; e poi ci sono quelli vissuti ma finiti, perché erano soltanto un momento di passaggio della nostra vita; e poi ci sono quelli che non sono mai stati vissuti appieno e che rimangono nel limbo, quelli che ricordi con dolcezza e passione, quelli che non dimenticherai mai nonostante il tempo infausto che scorre e non si arresta.

Ci sono persone che li hanno provati tutti e altre persone che ne hanno provato soltanto uno ma quello che vi posso dire è che sono tutti meravigliosi e nessuno da escludere perché ci fanno sentire vivi e unici in tutta la nostra spiritualità, perché in fondo noi non siamo altro che corpo, anima e spirito.

Come ci spiega Rudolf Steiner (1861-1925), fondatore dell’antroposofia, l’anima è quella componente tramite la quale l’entità umana ricava impressioni dalle esperienze che sperimenta attraverso il corpo che possono essere di dolore o piacere, attrazione o repulsione e tutto questo grazie ai nostri sensi che ci permettono di: vedere, sentire, toccare, annusare e assaporare.

Attraverso l’anima le nostre percezioni acquistano un certo significato e vengono valutate in base alle nostre impressioni, come ad esempio una cosa che per noi imprime un sentimento di piacere, di gioia o attrazione avrà per noi un valore diverso da ciò che imprime in noi sentimenti di dolore, disperazione o repulsione.

Lo spirito invece è quella componente con cui abbiamo la possibilità di comprendere il significato intrinseco delle cose, indipendentemente dall’impressione che esse determinano nella nostra anima. Lo spirito non valuta una determinata esperienza sulla base del fatto che possa esserci piaciuta o meno, ma in base al significato che ha per sé stessa, nell’ordine naturale delle cose, in modo del tutto distaccato e imparziale. Il nostro spirito, secondo Steiner, è strettamente legato al nostro pensiero attraverso cui tramite il ragionamento possiamo comprendere il significato intrinseco delle cose.

Possiamo prendere le distanze dall’esperienza e dalle impressioni che abbiamo elaborato tramite il pensiero che sia stato doloroso o piacevole, perché in questo modo, abbiamo la possibilità di capire che valore ha avuto quella determinata situazione, che ha provocato in noi un sentimento di piacere o di dolore, per se stessa, nell’ordine naturale delle cose, analizzandola nei dettagli, cercando di darle la giusta collocazione nell’ordine cosmico.

Il corpo rimane quindi di base un mero strumento, l’anima sta nel mezzo, un contenitore che riceve impressioni valutando le cose in modo strettamente individuale, e lo spirito una componente più alta poiché è colui che comprende attraverso il pensiero, la natura essenziale delle cose senza farsi influenzare dalle impressioni prettamente personali.

Il discorso sarebbe molto più ampio ma mi fermo qui perché voglio darvi l’esempio di due poesie che ho scritto e che rappresentano l’amore adulto, passionale, quello che non si arresta e ti accompagna nel sonno come quello di Neruda, e l’amore fanciullesco più pacato e vergine come quello che sognano i fanciulli.

E voi quali di questi amori avete provato nella vostra vita? Mi piacerebbe poter leggere le vostre storie.

Pubblicato da lunavallefuoco

L'amore per la poesia e per la scrittura mi accompagnano sin da bambina, già all'età di otto anni mi dilettavo scrivendo componimenti poetici tra cui acrostici e tautogrammi. Oggi voglio continuare a scrivere emozioni non solo per me ma anche per gli altri.

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