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Raccolta di poesie sull’Amore
Raccolta di poesie contemporanee sull’Amore per la vita, l’Amore per l’arte, l’Amore carnale e l’Amore materno che si intrecciano, si mescolano e si uniscono fondendosi in un unico Amore, quello cosmico.
Apprezzare la vita per tutto ciò che ci offre nel bene e nel male non è semplice, bisogna avere il coraggio e la forza di reagire in ogni circostanza anche nei momenti più difficili, quando la forza propulsiva della poesia ci dà il conforto e la forza per lasciarci andare, per liberare la nostra mente dagli schemi rigidi della nostra cultura e del nostro modo di vivere.
Questi versi sono un inno alla vita che va dall’estasi pura dell’Amore passionale fino all’Amore cosmico quello universale attraverso il raggiungimento della quiete e della pace interiore con la ricostruzione dei ricordi e la consapevolezza che la felicità si trova nell’apprezzare la quotidianità e tutto ciò che ci viene dato, ricordandoci sempre che niente accade per caso e che tutto capita per qualcosa e noi siamo artefici del nostro destino.
L’Amore è l’atto creativo più grande e l’unica cosa che possiamo fare per curare la nostra anima è concederci ad esso.
Se hai sofferto per amore, se hai bisogno di coraggio e conforto, se ti piace leggere la poesia contemporanea, in questo libro riuscirai a farti cullare dal mare, riuscirai a vedere le stelle e a sentire il profumo della salsedine e dei fiori in primavera.
A mio figlio / To my son
Cosa c’è di più puro dell’innocenza di un bambino? Quando i bimbi sono piccoli ci sorprendono perchè la loro capacità di amare incondizionatamente ogni persona e ogni cosa che li circonda è incredibile. Noi non ricordiamo più come si fa, ma loro ce lo insegnano e ce lo ricordano ogni giorno e ogni istante coi loro sorrisi, i loro gesti e le loro parole. Impariamo da loro a preservare la nostra fanciullezza negli sguardi timidi e luminosi che si diffondono nella profumata primavera.
VULNERABILITÁ E CORAGGIO DI AMARE
Amare significa essere vulnerabili e accettare questa vulnerabilità ed è per questo che prima o poi il nostro cuore si spezzerà per amore e se vogliamo essere sicuri che ciò non accada allora non dobbiamo donarlo a nessuno nemmeno agli animali.
L’amore vive di esperienze e nulla può essere sostituito all’esperienza, alla capacità di comunicare, di sentire e di provare determinate sensazioni. Amore è donarsi, offrirsi completamente all’altro, senza nessun tipo di rimpianto, un’accoglienza totale dell’altro in cui un “io” che ama viene sempre legato a un “tu” che viene amato, pieno di carne e di spirito che va accolto con le sue speranze esitanti e timorose e che solo l’amore riapre alla vita creando in lui delle possibilità dimenticate che lo fanno di nuovo essere.
L’amore deve allearsi con la speranza e chi ama e vuole amare lo deve fare accettando le fragilità della nostra anima avendo fede e la fedeltà è la perseveranza nell’amore nonostante tutte le maree che il cuore incontra nella sua vita.
Credo che la nostra vulnerabilità sia meravigliosa perché ci fa sentire vivi e rende la nostra vita spettacolare ed eccitante, degna di essere vissuta. Tutti ci sentiamo vulnerabili quando diciamo per primi “ti amo” o quando mostriamo il nostro amore incondizionato a qualcuno, ma non esiste niente di più bello che donare un pezzettino di noi stessi agli altri, un pezzettino della nostra intensa esistenza.
Essere vulnerabili significa essere autentici e sinceri senza paura di venire giudicati, significa avere il coraggio di vivere pienamente ciò che desideriamo con tutto il nostro cuore e la nostra anima.
La vulnerabilità ci rende più vivi e quindi anche più felici, più creativi, più empatici e più sicuri di noi stessi. Aumenta la nostra autostima e ci dà più coraggio per poter affrontare le decisioni future.
La vulnerabilità è una caratteristica che ci rende speciali perché incoraggia le persone ad aprirsi tra di loro, raccontandosi, confidandosi, parlandosi con il cuore in mano. Essere autentici è una scelta di vita, aprirsi alla persona che abbiamo davanti a noi è mostrarsi come siamo realmente e ci dà la possibilità di costruire rapporti veri, sinceri e duraturi nel tempo, senza più il bisogno di costruire dei muri attorno a noi per nasconderci. Le relazioni più belle infatti nascono proprio così, quando nessuno ha la necessità di nascondersi per paura di mostrarsi com’è realmente accettandosi per come è.
Apritevi con la persona che amate e fondetevi, lasciate che i vostri flussi si compenetrino, che trascorrano l’uno nell’altro perché sentirete il brivido della vita scorrere nelle vostre vene e nei vostri battiti. Ascoltate solo il vostro sentire, il vostro cuore senza prestare attenzione alla vostra mente, questo è ciò che ci insegna la meditazione: aiutare la mente ad allargare i nostri confini e a perdere il senso della nostra piccolezza come se fossimo prigionieri del nostro corpo. Si tratta anche qui di vulnerabilità e tutti abbiamo paura di questa condizione e la interpretiamo come mancanza di coraggio, ma in realtà lasciar cadere la maschera per restare nudi è la più grande forma di coraggio che abbiamo mai conosciuto.
Seguite quindi la vostra energia, regalandovi baci, abbracci e carezze, tanto amore e tutto ciò che vi viene spontaneo donare. Fatelo adesso in questo momento, carpe diem!
ESTATE, AMORE E TANTI GIRASOLI
Oggi è solstizio d’estate, inizia una delle stagioni più belle, più luminose, più calde e più emozionanti di tutto l’anno!
O come mi è cara l’estate che esprime il suo amore in ogni cosa che ci circonda: nei fiori colorati, nel profumo dei filari di lavanda, nei girasoli che guardano e seguono attenti il sole, nelle coccinelle che si adagiano sui nostri colletti bianchi, nel calore lucente del sole che scalda le nostre membra e i nostri cuori.
O come mi è cara questa estate sempre breve ma intensa, capace di risvegliare gli animi, di aprire i cuori e le menti, di rispondere ai nostri dubbi laceranti.
Così nella poesia “Portami il girasole” di E. Montale l’estate ci offre “il girasole impazzito di luce” per cui il poeta rivolgendosi a questo fiore magnifico chiede una sorta di illuminazione superiore che non ha niente a che vedere con le ricchezze materiali, anzi chiede di distaccarsi dall’effimero per innalzarsi verso il cielo, verso il sublime. Il girasole diviene il simbolo della luminosità, una vera poesia di luce che porta alla pazzia poiché esce dall’abituale razionalità della materia per tendere all’illuminazione nell’essenza della visione, nell’atto del “vedere”.
Il girasole impazzisce di luce per il sole, il suo amore antico che segue dall’alba fino al tramonto così come dice la parola stessa, anche gli animali si risvegliano e si accoppiano, le persone sono più socievoli si scambiano baci e abbracci sotto il sole, si ricongiungono con la natura ammirando il verde rigoglioso delle montagne, assaporando la salsedine del mare e respirando il grano maturo nelle campagne.
Così si fa l’amore dove capita, all’alba con le finestre aperte, su un prato in pieno pomeriggio, al tramonto in riva al mare e di notte quando la luce della luna entra nella stanza e ci ricorda che siamo un tutt’uno, abbracciati alla persona che desideriamo o che siamo maledettamente nel posto sbagliato accanto a chi non riconosciamo più.
Quanti pensieri e quante emozioni che risveglia l’estate, quanti amori iniziano e quanti amori finiscono perché d’altronde la vita è una ruota che gira e non sai mai cosa aspettarti, una cosa però è sicura ed è ciò che ho imparato in questi anni: ciò che scegli con la mente non va sempre di pari passo con il cuore, a volte il cuore si scontra con la mente e noi non possiamo fare altro che accettarlo. Il cuore e la nostra pancia con le nostre emozioni ci guidano e noi non riusciamo sempre a contrastarle perché “è giusto così” perché “non va bene così” no, noi dobbiamo saper ascoltare ciò che ci viene dall’anima perché, alla fine, il risultato sarà sicuramente molto più gratificante di ciò che può imporci la nostra mente, spesso ingabbiata dai nostri scheletri culturali.
A tal proposito voglio riportarvi qui sotto una poesia che Alda Merini dedica a Vasco:
Io ero una donna orologio, Vasco.
Ero come Emanuel Kant
Su di me si regolavano tutti:
baciavo a un’ora prestabilita.
Facevo l’amore per puro dovere,
poi un giorno sorsi.
Mi ergevo con i suoi baci
E divenni una baciodipendente.
Quell’uomo non lo vidi più, Vasco.
L’unico mio desiderio
È di avere una vasca rossa piena di sangue
per lavarmi da quel ricordo.
E’ incredibile come un bacio
Possa cambiare una vita.
Nessuno riuscì più a baciarmi
come quell’uomo,
nessuno mi prese più tra le braccia
come lui.
E ora che sono sola,
ora che il portatore di un bacio
è diventato il portatore di un demonio,
ora che lui è morto
nessuno mi difende più
da questi sgherri.
(Alda Merini)
Così a volte succede che ci si rincorre senza toccarsi perché ci si incontra nel momento sbagliato e nel posto sbagliato:
E sogni circostanze che non puoi vivere come vorresti:
E voi cosa ne pensate? In quali di queste situazioni vi trovate attualmente?
TEMPUS FUGIT
Il tempo è tiranno: i giorni passano senza che te ne accorgi, le settimane volano, i mesi trascorrono inosservati e gli anni non ne parliamo, se ne vanno e ti ritrovi un giorno a chiederti perché non hai fatto tutto ciò che desideravi fare, tutto ciò che ti avrebbe reso felice.
Ad un certo punto potresti correre il rischio di accorgerti che non c’è più tempo per fare tutto ciò che avresti voluto, i sogni della giovinezza, il perdono non dato, i rancori sprecati, le gioie non godute, il dolore non manifestato, una parola non detta, un abbraccio non dato, una carezza non ricevuta, un bacio schivato e allora come facciamo per evitare tutto questo? Non si può vivere di rimpianti e per questo seguiamo l’onda incalzante del tempo che scorre inesorabile cercando di non farci sfuggire nessuna opportunità e soffermandoci a riflettere ogni volta che accade qualcosa di nuovo perché niente succede per caso: tutto capita per qualcosa.
John Keating
“Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.” [Tratto da “Walden, vita nei boschi” di Henry David Thoreau] (dal film L’attimo fuggente, 1989)
Il tempo che fugge è come il carpe diem per cui non bisogna mai dimenticare di cogliere l’attimo poiché il tempo non è infinito e per questo non bisogna correre il pericolo di sciuparlo, non possiamo rimandare a domani ciò che possiamo fare oggi perché è vero, quel che passa è perduto. Non hanno importanza l’età e gli impegni giornalieri poiché quel che conta è utilizzare bene il tempo che si ha a disposizione senza sprecare nemmeno un secondo di quel tempo che ci è stato donato, per coltivare i nostri interessi, realizzare i nostri sogni, per sentirsi bene con sé stessi e con gli altri, ma soprattutto per amare.
John Keating
Così come Virgilio nelle Georgiche scriveva Sed fugit interea fugit irreparabile tempus (ma intanto fugge irreparabilmente fugge il tempo) anche Seneca nel De brevitate vitae ha provato ad esorcizzare l’inquietudine del trascorrere incessante del tempo insieme a molti altri scrittori, poeti e filosofi che hanno trattato questo tema così astratto e soggettivo.
Noi sappiamo benissimo che la nostra vita è un’incognita, ogni giorno facciamo delle scelte, ogni giorno prendiamo delle strade e, per giuste o sbagliate che siano non importa, perché non possiamo saperlo a priori, forse seguiamo l’istinto, oppure le nostre sensazioni, oppure le nostre pulsioni, oppure la nostra razionalità, la nostra morale; sta di fatto che in quel breve lasso di tempo in cui ci troviamo davanti a due possibilità noi scegliamo.
Ricordiamoci sempre che siamo tutti in egual modo impreparati, nella vita facciamo diversi tentativi perché non conosciamo il nostro futuro, nessuno può dirci qual è la strada giusta da percorrere e pertanto a volte ci sembrerà di perdere del tempo prezioso, ci arrabbiamo con noi stessi per non aver preso una strada piuttosto che un’altra, per non aver fatto o detto qualcosa in passato, ma non ha nessuna importanza, perché nemmeno la guida più esperta avrebbe potuto esserci d’aiuto. Noi non perdiamo mai tempo, il tempo non viene mai sprecato perché tutto ci serve per portare avanti il nostro progetto di vita, sbagliamo, cadiamo e ci rialziamo sempre perché abbiamo poteri naturali ma anche soprannaturali.
Molte volte non vogliamo cogliere determinati segnali che la vita ci offre e chiudiamo gli occhi, ci tappiamo le orecchie perché pensiamo che non sia la soluzione migliore per la vita che stiamo vivendo in quel momento, con il risultato di complicare la nostra routine e di infilarci in situazioni sbagliate per il semplice gusto di dire no. Dire sì invece è trovare la via che ci porta alla verità, al senso della propria vita al soddisfacimento delle proprie aspirazioni. La vita è una conquista e una scoperta continua di ciò che già ci è dato, ciò che abbiamo già sotto i nostri occhi e che dobbiamo solo saper leggere e interpretare. Il tempo trascorso in qualunque modo non è mai perso perché ha sempre un suo valore che ci serve per capire determinate cose e quindi non è mai sprecato, ad alcuni potrà servire un tempo maggiore ad altri un tempo minore, proprio perché siamo tutti diversi perfetti e imperfetti al tempo stesso e in egual modo.
Ogni essere umano ha i suoi tempi ed è importante che li rispetti, apprendere dai propri errori ci rende perfetti e ognuno ci mette il tempo che gli serve per elaborare, capire e rialzarsi. L’unico tempo perso è quello della pigrizia, quello dell’inerzia, quello del senso di colpa che ci fa ammalare e ci porta a un senso di totale disperazione e ci svilisce.
Per non sprecare il nostro tempo dobbiamo allontanarci dalle cose effimere perché ciò che conta e ci eleva spiritualmente è l’essenziale.
Il senso della nostra vita è amare e il tempo che ci avvicina alla verità non è mai sprecato e la natura umana prima di arrivarci prende strade lunghe tortuose e mai brevi e semplici.
Shakespeare nell’Otello scrive “Piacere e attività fanno sembrar le ore brevi”, significa che non ci accorgiamo del tempo nei momenti di felicità e spensieratezza. Il tempo ci appare breve o lungo a seconda che rivolgiamo il nostro sguardo interiore verso l’alto, la luce, l’amore; oppure verso il basso, il buio, il dolore e la disperazione.
E voi cosa ne pensate del tempo?
AMORE e PSICHE
“Siano Amore e Psiche”
I
Quelle mani che si avvinghiavano a lei di notte,
Le sentiva innumerevoli, non cercava
Di dar loro un volto. Le occorreva
Non sapere, desiderando non essere.
Anima e corpo, per stringere le vostre dita, unire le vostre labbra,
Davvero occorre l’approvazione degli occhi?
Penano i nostri occhi, che il linguaggio obbliga
A sventare senza posa troppi inganni!
Psiche aveva amato che il non vedere
Fosse come il fuoco quando avvolge
L’albero di qui degli altri mondi della folgore.
Eros, lui desiderava tenere tutto quel volto
Tra le mani, non l’abbandonava
Che con vivo rammarico ai capricci del giorno.
II
E per tutto il giorno Psiche è cieca? No,
Ha rimboccato su di sé il lenzuolo della luce.
È estate, tutto è immobile sotto il cielo,
Anche il fiume nel suo letto in disordine.
Lei avanza, nel suo corpo, e sola. Ma ecco
Che un estraneo invoca, nel suo sangue,
È come se lo spirito si desiderasse altro
Da sé, un embrione in seno alla morte.
Felice il mondo in cui la notte trabocca
Nel giorno, e gronda sotto la luce.
Avanzare in quest’acqua, fino alle ginocchia,
È volgersi verso un altro sole,
E il fondo del mare è rosso, poi si nuota
E tutto si perde di ciò che si è stati.
III
E Psiche s’intorpidisce, quando viene sera, ama
Che batta nel suo corpo il cuore di un altro,
Vuole non essere altro che questa camera buia
Dei bambini della notte, sonno e morte.
È come quando tocchiamo uno specchio
E dita vengono incontro alle nostre,
Psiche crede che una mano afferri la sua,
Per condurla verso più di ciò che è.
Verso più? Sono scalini che digradano,
E il corpo si stanca, le mani si aggrappano
A una greve lampada, le ginocchia si piegano.
Psiche, perché vuoi, con la tua spalla nuda,
Spingere la porta in cui giace il tuo avvenire?
Tu entri, tu senti quei quieti respiri.
IV
E lei ha acceso, con mani tremanti,
Questa fiammella? Più svelto di lei
Si è lanciato nell’immagine, questa pace,
Qualcosa di nero, con un grido.
Amore dorme? No, i suoi occhi sono aperti,
Ma sono solo orbite vuote,
Due buchi, insanguinati. È cieco?
Peggio, i suoi occhi sono stati strappati.
Grande moto di questo gran corpo che ridesta
Qualche goccia d’olio, che lo brucia.
Tu errerai, tra i rovi del mondo.
Si rialza, parla, che dice?
La attira svestita contro il suo cuore,
Ascolta i suoi gran singulti che nulla placa.
Yves Bonnefoy
(Traduzione di Fabio Scotto)
da “L’ora presente”, “Lo Specchio” Mondadori, 2015
Una delle leggende d’amore più belle di sempre si trova nell’opera Metamorfosi dello scrittore latino Lucio Apuleio (II sec. d. C.) e si intitola AMORE e PSICHE dove si racconta dell’eterna battaglia tra cuore e mente, tra razionalità e istinto.
Psiche significa “soffio” ovvero respiro vitale che per i greci si identificava con l’anima, mentre il dio Amore rappresenta il desiderio e la passione.
La leggenda racconta di una città in cui vivevano un re e una regina che avevano tre figlie bellissime, tra queste vi era Psiche, una bellissima fanciulla invidiata persino da Venere (dea della bellezza) per la sua grazia e il suo splendore. Venere per vendicarsi chiese aiuto a suo figlio Cupido (dio dell’Amore) perché colpisse la fanciulla con una delle sue frecce per farla innamorare dell’uomo più brutto della terra. Cupido accettò ma una volta arrivato di fronte alla fanciulla rimase abbagliato da cotanta bellezza, da distrarsi a tal punto che una delle sue frecce lo colpì facendolo innamorare perdutamente di Psiche.
Cupido per poter vivere il suo amore mortale di nascosto dalla madre portò Psiche nel suo palazzo, senza rivelarle la sua vera identità e ogni sera al tramonto Amore andava dalla fanciulla, senza mai mostrarle il suo volto, i due vivevano momenti di intensa passione. La giovane principessa aveva accettato il compromesso, ma una notte mentre Amore dormiva, Psiche si avvicinò al suo volto con una lampada e rimase folgorata dalla bellezza del suo amante. Nel momento in cui Psiche stava ammirando il profilo di Amore, su di lui cadde accidentalmente una goccia d’olio della lampada, il quale si sveglio e fuggì via abbandonando la fanciulla.
In preda alla disperazione per aver perso l’amato Psiche si affidò a Venere che la sottopose a quattro prove, le prime tre le superò brillantemente, anche grazie all’aiuto di altri esseri divini, e questo fece infuriare ancora di più Venere, la quale la sottopose a un’ultima prova: discendere negli inferi per chiedere alla dea Proserpina l’elisir della giovinezza perenne. Psiche acconsentì ma questa volta fallì, e nonostante le fosse stato ordinato di non aprire l’ampolla donatale da Proserpina, la curiosità di Psiche prese di nuovo il sopravvento e aprendo l’ampolla uscì una nuvola che la fece cadere in un sonno profondo. Nel frattempo Amore, che non si era mai rassegnato a vivere senza Psiche, andò alla ricerca della sua amata, e quando la ritrovò la risvegliò con le sue frecce amorose e con un tenero abbraccio. Amore per non rischiare di perderla di nuovo la condusse sull’Olimpo dove grazie all’aiuto di Giove, la giovane principessa dopo aver bevuto dell’ambrosia divenne una dea. La leggenda si conclude con il matrimonio dei due innamorati e la nascita di una bellissima bambina che prenderà il nome di Voluttà.
Questo amore ci spiega l’idillio dell’amore e della passione che ha appassionato tanti artisti nel corso dei secoli tra cui il famoso scultore veneto Antonio Canova (1757-1822) uno dei maggiori protagonisti del Neoclassicismo i cui principi erano: armonia, equilibrio e compostezza.
Canova realizzò il bianchissimo gruppo scultoreo di Amore e Psiche la cui versione più conosciuta si trova presso il museo Louvre di Parigi. La scultura rappresenta il dio Amore mentre contempla il volto della fanciulla amata, nell’attimo subito precedente il bacio, in un momento carico di tensione emotiva e di raffinato erotismo in cui i due giovani sono uniti in un abbraccio d’amore passionale ed eterno.
Il vero protagonista della scena è il bacio sospeso e immaginato poiché i due amanti vengono rappresentati da Canova con le labbra schiuse, un attimo prima che si bacino, un momento di grande dolcezza. La scultura parla di per sé di emozioni, di conscio e inconscio.
Il gruppo scultoreo può essere analizzato in modo psicoanalitico e dicotomico ovvero da una parte la nascita e lo sviluppo di un rapporto d’amore e i suoi effetti sull’animo umano e sulla psiche, dall’altra il rapporto che ogni uomo ha con la propria anima e con la propria psiche.
Quando arriva l’Amore nelle nostre vite cosa succede?
A volte succede che incontra l’anima ma abbandonandosi alla passione amorosa l’anima si allontana dal suo obiettivo cioè dal conseguimento dell’immortalità. La storia di Psiche ci spiega che il destino dell’anima umana cade in errore e deve superare numerose prove e sofferenze per essere degna della salvezza che può arrivare solo con l’intervento divino. La fanciulla, infatti, dopo l’avventura erotica verrà punita per la sua curiosità. Cupido è l’amore sessuale che ha lo scopo di psichicizzare la vita nel piacere, nell’incontro, nell’abbandono, nell’affetto e nel dolore. Cupido è amore passionale mentre Venere è amore più consapevole sia sessuale che spirituale. Si tratta di due forze che agiscono nell’anima umana ed elevano il corpo verso lo spirito.
Grazie alle gioie e ai dolori dell’amore l’essere umano viene dotato di un’anima in questo senso la sessualità umana ha una componente spirituale molto forte che ci rende esseri psichici.
Lo sviluppo psichico procede attraverso le proprie esperienze amorose e l’anima si eleva grazie all’amore in un processo di continua trasformazione e sviluppo psichico.
La capacità di amare in maniera autentica è qualcosa di divino e la trasformazione dell’anima attraverso l’amore è qualcosa che avvicina a Dio.
Non c’è nulla di più potente al mondo come l’Amore e la dolcezza che lo accompagna perché in fin dei conti l’Amore vero smuove le montagne e non si arresta innanzi a nessun tipo di tempesta, è ciò che ci travolge e ci accarezza l’anima, ciò che ci bacia per lenire le ferite della vita, ciò che sublima la nostra misera esistenza e ci eleva alla più alta forma di perfezione. La dolcezza di due cuori che battono all’unisono, di due sguardi che si penetrano e di due anime che respirano lo stesso flusso d’aria, come lo definireste voi?
Io lo definisco semplicemente: Amore Infinito.
Papaveri
Voglio esordire così, in un campo di papaveri, accanto al mio bambino in una primavera particolare che ci mette tutti a dura prova cuori solitari e distanziamento sociale, ma passerà e allora tutti potremo riabbracciarci come fanno i fiori con l’erba, come fanno i petali con la terra, potremo tornare a baciarci come fanno le api col polline, potremo accarezzarci come fanno le farfalle coi fiori e potremo amarci come fanno i bimbi con le loro mamme.
To my daughter Ginevra Luna
Grazie per esistere

Thank you for existing

Maternity


Organizzo con cura il mio Amore per te


Ogni giorno della settimana un gesto d’Amore per chi cresce nel nostro grembo, per chi cresce i propri figli, per chi si sente genitore del mondo e per chi ama ogni gesto innocente di un bambino.
Stiamo vivendo un periodo molto difficile
Non so cosa spinge la gente a diventare così cattiva e ad esprimere odio sui social, mi riferisco al periodo difficile che stiamo vivendo, ai pareri controversi riguardo le posizioni politiche, riguardo l’obbligo vaccinale, il green pass e il super green pass. Non intendo esprimere qui la mia posizione, dico soltanto che studiamo la storia per non commettere gli stessi errori, per imparare, per essere migliori e invece la storia a quanto pare, anche se con tematiche diverse, si ripresenta uguale, come se non avessimo imparato nulla, come se non esistesse una democrazia, come se non ci fosse più rispetto per l’essere umano e per i suoi diritti e la cosa peggiore…il rispetto tra simili. E’ nata una guerra tra le persone divise in due fazioni, si giudica, si deride, si odia e si disprezza…e per cosa? Non siamo forse tutti uguali davanti alla vita e davanti all’universo? Siamo diversi si, ma lo siamo per i nostri valori aggiunti, per la nostra sensibilità, per la nostra empatia, per la nostra capacità di accettare e amare il prossimo nonostante sia diverso da noi e non la pensi sempre come noi.
Capisco però che, sarebbe un passo troppo complesso, riuscire ad amare e accettare il prossimo, riuscire ad agire senza interessi nè altri subdoli fini se non per il benessere della comunità, sarebbe uno sforzo troppo grande per l’umanità che, non ha mai dimostrato, salvo in rari casi, di agire per il bene altrui in maniera disinteressata. Spero sempre in un cambiamento soprattutto per le generazioni future, per i nostri figli e per i nostri nipoti dovremmo fare qualcosa, dovremmo insegnare il rispetto e l’amore per i propri cari ma anche verso l’umanità tutta e per ogni essere vivente che ci circonda.


Cos’è la pace?
Ho avuto un istante di grande pace. Forse è questa la felicità.
(Virginia Woolf)
La mia nuova raccolta di poesie
IL MIO NUOVO LIBRO/ MY NEW BOOK
Raccolta di poesie contemporanee sull’Amore per la vita, l’Amore per l’arte, l’Amore carnale e l’Amore materno che si intrecciano, si mescolano e si uniscono fondendosi in un unico Amore, quello cosmico.
Apprezzare la vita per tutto ciò che ci offre nel bene e nel male non è semplice, bisogna avere il coraggio e la forza di reagire in ogni circostanza anche nei momenti più difficili, quando la forza propulsiva della poesia ci dà il conforto e la forza per lasciarci andare, per liberare la nostra mente dagli schemi rigidi della nostra cultura e del nostro modo di vivere.
Questi versi sono un inno alla vita che va dall’estasi pura dell’Amore passionale fino all’Amore cosmico quello universale attraverso il raggiungimento della quiete e della pace interiore con la ricostruzione dei ricordi e la consapevolezza che la felicità si trova nell’apprezzare la quotidianità e tutto ciò che ci viene dato, ricordandoci sempre che niente accade per caso e che tutto capita per qualcosa e noi siamo artefici del nostro destino.
L’Amore è l’atto creativo più grande e l’unica cosa che possiamo fare per curare la nostra anima è concederci ad esso.
Se hai sofferto per amore, se hai bisogno di coraggio e conforto, se ti piace leggere la poesia contemporanea, in questo libro riuscirai a farti cullare dal mare, riuscirai a vedere le stelle e a sentire il profumo della salsedine e dei fiori in primavera.
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RIFIORIRE COME UNA ROSA TRA LE SPINE DI MAGGIO


Avete mai avuto la sensazione di sentirvi rinascere/rifiorire proprio come un fiore dopo un lungo inverno? Si tratta di una sensazione bellissima, sentirsi come una rosa, sentire il profumo intorno a se invadere le stanze della tua casa, inondare i tuoi pensieri e accarezzare delicatamente la tua pelle di petali intatta. Succede quando ti liberi dalla terra gelida che ti ha imprigionato per così tanto tempo e ha soffocato la tua libertà, ha offuscato i tuoi sentimenti e ti ha costretto a vivere nel buio, a dormire un lungo letargo…a chiunque di voi stesse vivendo un periodo difficile auguro di rifiorire come la rosa tra le spine di maggio perchè la vita si sa, è piena di spine, ma non bisogna scoraggiarsi.
Vi ricordo la celebre frase tratta da Il piccolo principe: “è una follia odiare tutte le rose perchè una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perchè uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perchè uno è fallito. (…) Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio.”